Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un nostro assistito a cui abbiamo fatto ottenere un risarcimento adeguato in seguito ad un intervento di malasanità. Naturalmente, per motivi di privacy, non potremo rilevare per interno il nome o altri dati sensibili, ma speriamo che il quadro generale che tratteggeremo possa darvi il senso di misura dell’intervento.
Nel marzo del 2015, il signor D.G. di 55 anni, veniva ricoverato presso il reparto di Chirurgia Vascolare del P.O a causa di una perdita di coscienza e di tremori. Vengono accertate delle lesioni ostruttive a carico dei tronchi sopra aortici che richiedevano un idoneo e tempestivo trattamento come suggerito dalle Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (European Heart Journal (2011) 32, 2851–2906) con alta probabilità di guarigione clinica del paziente completa.
I sanitari, invece, hanno fatto diversamente da quanto indicato dalle linee guida. Un approccio sanitario incauto che è costato caro al paziente. Anziché ottenere la guarigione, il signor D.G. ha riportato un gravissimo danno alla salute consistito in “emiplegia sinistra con impossibilità di deambulare senza appoggio e dell’aiuto di una persona; impossibilità di svolgere autonomamente le funzioni essenziali della vita; disturbi del linguaggio”.
Grazie al nostro aiuto il sig. D.G. ha agito giudizialmente ed ottenuto un risarcimento.